Come il suo protagonista, Oh mio Dio! è una sorta di UFO atterrato nel panorama cinematografico italiano. A metà fra il mockumentary e il fantasy mescola candid camera e finzione, ma pur nella sua bizzarria mantiene una forte coerenza stilistica e narrativa, e la fotografia di Bruno Cascio come la recitazione di tutto il cast – in particolare quella di Anna Maria De Luca nel ruolo della madre di “Gesù” – collocano il film su un piano alto in termini di qualità e di rigore espressivi.
Paola Casella
Sinossi
Cosa accadrebbe oggi, in una società che si definisce cattolica e cristiana, se Dio decidesse di rimandare Gesù tra gli uomini? Chi lo prenderebbe sul serio? E quali difficoltà incontrerebbe per riuscire a farsi ascoltare?
Visto come stanno andando le cose sulla terra, Dio decide di far tornare Gesù per riportare la sua parola al centro dell’attenzione e per proclamare l’imminente arrivo del Regno dei Cieli. Solo che questa volta Gesù sceglie di lasciare una testimonianza video del suo passaggio terreno. Per questo arruola due cameraman con il compito di seguirlo 24 ore su 24.
Così arriva a Roma dove comincia la sua predicazione. Peccato però che proprio nella città dove sorge la sua chiesa si scontri con l’ostilità delle persone che lo trattano come l’ultimo dei reietti.
Ma Gesù non si scoraggia e per dare dimostrazione della sua potenza attraversa il Tevere camminando sulle acque proprio sotto il Vaticano. Il clamore mediatico dell’evento gli serve per radunare a sé dodici seguaci, che lo aiutano nella predicazione.
Comincia, quindi, una serie di guarigioni prodigiose che culminano con una risurrezione. Ma la società contemporanea è troppo smaliziata e tutti pensano che si tratti di una messinscena ben organizzata.
Insomma, preparare le persone all’imminente avvento del Regno dei Cieli si dimostrerà un’impresa molto più ardua di quella che tentò di fare 2000 anni fa.